Stanotte la bambina mi è apparsa in sogno. Un’esperienza che non auguro a nessuno. Seduta a gambette incrociate suonava una specie di flauto. Davanti a lei invece di un serpente si agitava un tubo di carne rosa e viscida, chiazzata di blu sanguinolento. Esattamente come immagino il mio intestino tenue. Piantala subito, se non vuoi che ti venda al circo. Mi risponde che lo sta facendo solo perché ha visto i manifesti. Che manifesti? le chiedo, cercando di strapparle di mano quel maledetto flauto. Quelli con scritto CERCHIAMO DOMATORI DI ORGANI.
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- Author: severine
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- Tags: la bambina
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A Baggio ce n’e’ uno interessante… Bab.
ti è andata bene. se nel sogno passava vissani ci facevano la pajata, con il tuo intestino.
A proposito: ho deciso, io dono un solo organo: il cervello. Sono un intellettuale.
Sì, ma ti devi sbrigare.
Eppure lei ha mangiato leggero, ieri sera.
Sir, il peperone fritto non è leggero, è psicotropo.
Credo di averne mangiati nove, ieri sera.
per provare a risolvere la tua sciarada notturna riccorro al Bardo:
“Vorreste suonarmi, vorreste pretendere di conoscere le mie chiavi, vorreste strapparmi il cuore del mio mistero, vorreste suonarmi dalla nota più bassa fino alla più alta del mio registro; e c’è molta musica, voce eccellente, in questo piccolo organo, eppure non sapete farlo parlare. Sangue di Cristo, credete che io sia più facile a suonarsi di un flauto?”
W.S.
In Shakespeare il flauto è metafora della capacità di suonare l’anima degli altri(vengo a scoprirlo or ora)
Scusi l’intrusione.
Mi sento in dovere di correggere la sua bambina. Non si scherza su queste cose sa… c’era scritto “suonatori di organi”: trombe di eustachio, tube di falloppio, tipano, cassa toracica, colon traverso… i pezzi migliori verranno trasmessi al radio.
Inviare curriculum e certificato medico.
Tutti i commentatori finora hanno badato bene a mostrare di rispondere alla parte meno seria del sogno e del post, come se quello che c’è scritto fosse solo un pretesto per divertirsi – forse giustamente, cercherò di tenerne conto anch’io.
A me però salta agli occhi il carattere particolare, strano, della reazione di “Io” verso “bambina”, o più precisamente contro di lei.
La bambina infatti in questo caso sta semplicemente tenendo a bada qualcosa (l’intestino), dando prova di grande capacità di controllo – non si vede nulla di molesto nel suo comportamento.
Come mai, allora, viene sgridata?
Si deve pensare che “Io” e “bambina” siano in lotta per il controllo, e immagino che il conflitto sia sensibile al punto da essere finito sulle pagine del blog.
Ma di quale conflitto si tratta, esattamente, visto che non credo che “Severine” ce lo possa dire?
Ovviamente io non lo so, però il sogno indica abbastanza precisamente l’area: il controllo viene mirabilmente esercitato sull’intestino tenue, organo più che mai dedicato alla digestione, anzi precisamente alla trasformazione del cibo ingerito, quindi un riferimento al cibo, al nutrimento, ed è per questo che la bambina viene minacciata (di essere mandata al circo).
La bambina, questa è la seconda indicazione sull’area del conflitto, risponde che il suo comportamento è dettato da quanto ha letto sui manifesti, ed è difficile qui non pensare a quanto su questo blog è trapelato del mestiere di Severine, che, forse un po’ grossolanamente, è mestiere di compilare manifesti, o comunque di riempire d’informazioni gli spazi, come dice la bambina, appunto.
Messa così i conti cominciano a tornare: si capisce perché quella del circo sia una punizione: impossibile, infatti, non pensare all’uomo sandwich così spesso associato al circo, un tipo di lavoro che effettivamente sta al vertice inferiore della scala di valori del lavoro di Severine, che i “manifesti” li scrive e non li indossa!
Pensando al riferimento al mangiare, di cui abbiamo detto riguardo l’intestino, accostato al riferimento al lavoro, di cui tratta la seconda parte, mangiare/lavoro, si capisce come il conflitto messo in scena dal sogno potrebbe riguardare aspetti importanti della vita di chi l’ha scritto, qualcosa come la ricerca di un nuovo atteggiamento nei confronti di quello che si fa, dove le reazioni apparentemente più immature vengono finora temute e tenute sotto minaccia.
Quasi un invito, oppure un forte desiderio, di cambiare le sovranità sul controllo.
Cara Severine, so bene che i sogni sono un fatto altamente privato e sensibile: nella lettura che ho fatto del tuo non avevo nessuna intenzione di disturbare la tua privacy, al contrario l’intenzione di offrirti una chiave di lettura che a me pare di averci visto, perché penso che forse potrebbe essere utile, perché il sogno mi sembra importante, perché in qualche modo mi sono sentito autorizzato dal fatto di leggerlo su un mezzo così aperto come un blog, che leggittima (forse) anche uno sguardo come quello che gli ho dato, sguardo che nelle mie intenzioni è di ascolto attento – se ho esagerato, mi scuso.
ciao, palmasco
Nessun disturbo, signor Palmasco, anzi.
Mi fa piacere scoprire che c’è chi legge oltre le parole strambe.
Oltretutto lei si avvicina molto alla verità con le sue deduzioni, salvo poi allontanarsene quando pensa che io sia preoccupata per il lavoro 😉
Mentre il fungo che cresce nella luna di luglio ha proprietà allucinogene, quello di settembre pare abbia effetto ipnagogico.
Sei sicura che siano stati i peperoni?
*Gurb
Affermativo. Peperoni di maggio.
Li ha cucinati lui?
?
compili manifesti?miseriaccia ladra.Ero fermamente convinto del contrario(cosa avrò voluto dire?che pensavo che criptassi informazioni,forse.Mi sono ficcato nel “vicolo cieco dei” confusi,nel ginepraio della psicosi korsakov.Segretamente)
A volte scrivo anche il mio numero di telefono nei bagni pubblici, ma non chiama mai nessuno.
blog me tender
io qui vedo un’azione civica per la liberalizzazione delle droghe leggere (organi a canne, cose del genere)
Si racconti delle fiabe, la sera.