SeverineCome as you are

Penzieri

Sono il ghiacciolo delle zanzare.
A Zanzaria ci sono i poster luminosi con la mia foto. C’è scritto Il Gusto dell’Estate e anche Zero Gradi, Zero Negativo.
Faccio concorrenza alla Zan Zan Cola.
Voi non lo sapete, ma ieri sera c’è stato il terremoto.
Sono rientrata a casa che neanche Cenerentola. Alle 00:00 premevo sul telecomando per aprire il cancello e pensavo a Sesame Street. In questi giorni mi hanno detto che se fossi un copy non potrei lavorare negli Stati Uniti, perché non sono cresciuta guardando Sesame Street. Una teoria come un’altra.
Non mi piace quando l’orologio segna le 00:00, mi sembra sempre di dover ricominciare tutto da capo.
Mi sono stesa sul letto, tutta prudente, nel senso che mi prudeva tutto per via delle zanzare. Mi sono adagiata, questa è la parola giusta, non lasciata cadere di peso o cosa, e il letto tremava.
Stamattina la radio parlava di Esperanto e della mummia del Similaun, segno che il terremoto non ha fatto danni.
Sento i terremoti e anche gli ultrasuoni.
Io poi li chiamo ultrasuoni, ma non so se sono davvero ultrasuoni. Parlo del fischio della televisione quando è in stand by, con solo la lucina rossa accesa.
Quando entro in una sala riunioni mi accorgo subito se il monitor è acceso –non li spegne mai nessuno, loro mica li sentono gli ultrasuoni– e chiedo a tutti lo sentite? ma ricevo in cambio solo occhiate perplesse, o tolleranti, se va bene disinteressate.
Le zanzare amano la poesia, quella decantata all’aperto nelle sere d’estate. Poi amano le persone balorde che hanno deciso di non ucciderle, ma solo di provare ad allontanarle con lo spostamento d’aria. Le zanzare non conoscono il significato della parola grazie e anch’io per oggi ho deciso di non usare più parole con la zeta.