That is not Amore
I colleghi che lavorano per Findus hanno provato a replicare il successo della donna dei treni. (Ve la ricordate? Quella con il cardigan, il cappello e le scarpe carine che torna a casa in bicicletta per farsi la zuppa e poi arriva lui…). Ecco perché l’operazione può considerarsi un insuccesso:
Mamma, ho perso il gatto. La premessa: lei che affigge manifestini con la foto del gatto smarrito, e soprattutto il suo nome. Quanto pagherei un giorno per assistere a un pre-production meeting dove si discuta di fatti fondamentali come il nome del gatto dello spot That’s Amore! Sì perché, credeteci o no, sono discussioni che possono portare via ore e ore di sofferenza intellettuale. E alla fine come lo chiamano? Popì. Come un incrocio tra popò e pipì (sicuramente questo dubbio si è affacciato nella mente del producer di turno, ma vista l’ora e l’accordo finalmente raggiunto tra cliente e agenzia, ha preferito soprassedere).
Il fascino della divisa. Da che mondo è mondo poi, i gatti salgono sugli alberi e i pompieri li tirano giù. Fin qui tutto bene. Ma cosa ci avranno voluto dire nel secondo quadretto, dove un affascinante aviatore in perfetto stile luftwaffe arriva in aereo col gatto disertore? Che certi gatti possono volare? Noo, troppo facile. Sicuramente mi sfugge la metafora.
Sono contento di essere arrivato uno. Alla fine però è il ragazzo della porta accanto ad avere la meglio. Ma chi, il figlio del ciclista inteso non come corridore ma come quello che aggiusta le biciclette? Proprio lui. E questa metafora sì che la capiamo: ci si affanna a cercare l’amore per ogni dove e non ci si accorge che ce l’abbiamo lì, a due passi da casa. Quanta saggezza in una sola zuppa.
Peccato che lei sia una stronza. E certo, voi l’avete mai perso un gatto? Io sì e ho rotto i maroni per un giorno intero a tutto il quartiere (un giorno solo perché la sera stessa l’ho ritrovato). Lei invece cosa fa, si fa la minestrina di verdura e si predispone all’appostamento per spiare il vicino di casa. Infatti quando il gatto torna non se la caga nemmeno, si strappa il microchip a morsi e scappa anche lui verso la proprietà adiacente.
Perché lo sa anche lui che la minestra riscaldata non è tanto buona.
Posted gennaio 13, 2006 by severine
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Io ho come la sensazione che questo film (sono d’accordo niente a che fare con quello precedente con le scarpe carine e lei con le parigine che non le vanno giù) sia liberamente tratto dal film: “Qualcuno cerca il suo gatto” dove per l’appunto si cerca l’amore chissà dove e poi ce l’hai sotto il naso. Può essere?
Non ci avevo pensato. Dopotutto sei tu l’esperta di cinema, qui alla Bovisa 🙂
Tra l’altro nel film “Qualcuno cerca il suo gatto” la protagonista ha sempre indosso una giacca di pelle verde un po’ vintage m e r a v i g l i o s a che io ho cercato dappertutto al posto del gatto.
penso che siano obbligati a far pub del genere, visto che il prodotto è una brodaglia verde piena di spezie, glutamannaro di odio…
anche se devo dire il primo episodio della tipa con le scarpe carine era più una novità e suscitava simpatia.
pmb
pmb: spiegati meglio, qual è il nesso che lega il bell’aviatore o il ciclista amoroso alla brodaglia verde?
Il gatto era molto importante anche in colazione da Tiffany. e la protagonista era single. e carina. e incantevole. proprio come la nostra.E alla fine il gatto si bagnava sotto la pioggia. E un gatto bagnato non può non farci venire in mente un vecchio film barilla.
felini e primi.
tanto va la gatta all’aria che si lascia sul sellino?
mannò, mannò! l’icona evocata è una e solo una!: “FBI Operazione gatto” (“That Darn Cat!”)
cara severine, il nome del gatto era l’unica cosa che mi aveva emozionato in quello spot… e sono pronto a rifilarlo anche al primo pesce rosso che incontro.
il nesso non c’è!!! tutta quel bailamme per distrarre il povero spettatore dalla brodaglia verde (secondo me è pesto alla genovese BUITONI andato a male frullato di nuovo e riproposto come minestra), il target sono le singles come me che sognano gli uomini che la salvano (l’aviatore vedi liala)…. ‘ste tipe non hanno tempo di prepararsi da mangiare, poverette, devono cercare il gatto (robe serie), di conseguenza ci pensa findus!
pmb
ovviamente sorvoliamo sul fatto che sia la gattara sia l’umile figlio del ciclista abbiano una terrazza meravigliosa al centro, diecimila euro a metro quadro.
Una sana, genuina e spartana zuppetta Findus, casereccia e comoda comoda come il ragazzo della porta accanto, fatta senza tante storie e senza tanti grilli pel capo. Pane, amore e fantasia contro Amedeo Nazzari (e Liala, già).
Ipotesi di retroscena.
– Forse Amedeo Nazzari aveva rapito il gatto per fingersi poi il suo salvatore?
– Lei, in realtà, inconsciamente, detesta quel gatto e dentro di sé voleva sbarazzarsene perché le riempiva la casa di cacca e pipì? Inconsciamente l’aveva anche chiamato Popì… Ma poi quel bietolone dell’aviatore per farsi bello glielo riporta indietro. E firma la sua rovina.
Secondo me è così. Però la pubblicità non l’ho vista.
dico solo che se anche la protagonista di questo secondo spot avesse avuto quelle belle parigine che non scendevano, come ha giustamente notato CarolineH., tutto avrebbe avuto più senso.
l’aviatore è un pilota Alitalia, e gli aerei alitalia, si sa, ormai non li prende più nessuno, solo i soliti quattro gatti.
O forse il messaggio è in codice ed è per lei: Severine, ci abbiamo provato a volare alto, ma provaci un po’ te, con un gatto che si chiama Popì.
Di più, non so.
abbiamo una banca?
concordo sul fatto che alla tizia non gliene frega niente del gatto e tanto meno della broda riscaldata… semplicemente è ninfomane ed ha la fissa per le divise. la scena finale è l’apoteosi della sua sfiga personale. costretta a mangiare una broda riscaldata, con un gatto rompipalle che vorrebbe vendersi al vicino per essere considerato un pò. Vicino che non porta nessuna divisa se non il pigiama per andare a letto … ma è l’unico che è rimasto…. ‘na tragggedia!!!!!!!!!
Lo so.. c’avete ragione.
Ma, sinceramente, fra un ‘plagio’ della donna dei treni (ah, j’étais tombé amoureux tout de suite) e una ‘trovata’ del tutto originale quale quella del trolley “ma chessì ‘nastronauta?”, beh, allora, mille volte evviva i gatti e le terrazze da 10.000 euro.
che poi, carolineH, quando cerchi il gatto finisce che ti imbatti in un vicino a torso a nudo che suona la batteria, un po’ stronzo, certo, ma c’è di peggio direi (io ci sono stato nel baretto di klaplish…)
I miei gatti non scappano mai, i maledetti. Quelli della prossima cucciolata li chiamo tutti Popì.(…ma se le single non hanno tempo di cucinare, chi diavolo dovrebbe averlo?)
Le single non hanno tempo di cucinare perché la prima regola per trovare marito è andare in giro a farsi vedere.
Quindi vai di happyhour-mostre-cinema-feste-eventi-corsi-palestre.
Una volta portata a termine l’impresa, le verdure te le puoi anche cuocere una a una sulla fiamma dell’accendino, tanto hai tutto il tempo che vuoi.
ma no, là trovi solo raffinati omosessuali. i singles etero li trovi su internet ma solitamente sono sposati.
Là dove?
(no, te lo chiedo perché ho degli amici a cui il raffinato omosesssuale interesserebbe)
Quindi, tutto sommato, il messaggio sarebbe: non stare a sbatterti tra happyhour e palestre, metti il gatto fuori dalla porta e in battibaleno ti mariti.
Certo, se una preferisce un uomo al proprio gatto… però mi domando: che razza di persona è?
grande severine!
pmb