LETTERA APERTA ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MILANO
Cara Amministrazione Comunale di Milano,
la smettiamo o no? Pensate che non mi sia accorta che state drogando i piccioni? Ma dico, basta fare un giro in macchina per capire che questi poveretti non sanno più di avere le ali. Attraversano la strada camminando, leeennnti, faaaatti. Sabato a momenti ne schiacciavo uno da ferma. Ma io lo so cosa avete in mente. Non potendo sterminarli a vostro piacimento (la LIPU vi fa un culo così), avete adottato la vecchia tecnica, già in auge negli USA ai tempi del Vietnam: diamogli l’eroina a questi freak di pennuti, così piano piano si fanno fuori da soli. Bravi. Poi lamentatevi dei piccoli furti, dello spaccio ai giardini pubblici, dei soldi che ci vogliono a tenere in piedi le comunità di recupero.
Prima i bambini sugli alberi e ora i piccioni per strada. E noi, Amministrazione Comunale di Milano, dove andremo a finire?
Cordialmente,
Lettera firmata
Posted maggio 24, 2004 by severine
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Ecco perche’ Domenica un piccione mi ha chiesto 100 lire!
ora è tutto più chiaro…l’altro giorno il mio pusher ad una richiesta di aiuto mi ha detto…arrivo subito,al volo,tu tu tu bi du…
Andremo a finire a Rozzano.
oh, chai mica un euro per il miglio? e che le ali non funzionano e devo andare alla visita a novara….
a roma l’ammistrazione comunale li ingozza. io li vedo in fila, uno sopra l’altro alle mense dei poveri. prendono la razione almeno tre volte. questi magnano e diventano grassissimi. poi s’addormentano al centro di piazza venezia, a piazza di spagna, lungo via del corso. fino alle cinque schiacciano il riposino, a meno che non ci pensi il 56 o il 62 a schiacciargli il testolino. poi si alzano e vanno a piazza della repubblica, i loro bagni pubblici. ho da poco sparso in giro la voce dell’eroina e pure di piccioncine facili a milano. da allora organizzano dei pullaman per trasferirsi a milano. scusa, ma era necessario.
Ieri un piccione reduce dal Vietnam è entrato in un bagno turco armato di mitra e ha fatto una strage di passeracei. Gridava “il mio nome è Strambo”, nel frattempo. [questa è dedicata alla bambina, che le piacciono tanto le favole un po’ pulp)
Ora l’ha veramente conquistata.
…e lasciano liberi di nuocere i temibili Corvi Neri. Detti anche Black Crows. L’altro giorno una banda di questi aggressivi rapaci ha fatto fuori una gattina persiana che prendeva il sole sul suo terrazzo in Santa Marta. Il twin set Ballantyne della Padrona, macchiato di innocente sangue felino, il pianto dei bimbi, lo sdegno del quartiere. E il comune non fa nulla…
Una volta una mia amica aspettava il treno, sul marciapiede, in una stazione di transito. Quel giorno aveva indossato per la prima voltta un lungo cappotto color ghiaccio. Dopo il primo transito di treno, il cappotto era decorato di viscere di piccione, per la gioia degli aruspici.