Posted giugno 16, 2008 by

Sociologia del muscolo 

Leggendo in giro, ho capito che in questo periodo è molto trendy parlare di Six Pack, il libro di Gianni Miraglia, e così mi sono detta: tu che ce l’hai lì a portata di cellulare non potresti intervistarlo in esclusiva? Allora gliel’ho chiesto. Mi ha risposto che dovevo parlare con la sua press agent. Sto ancora cercando di capire se era uno scherzo o no. Comunque, ecco il risultato:


Qual è il seguito ideale di Six Pack, il gotico Six-Six-Six Pack o l’on the road Six Backpack?
Ancora non ci ho pensato. Per ora mi godo il momento dell’essere guardato, o perlomeno mi godo l’idea illusoria  di esserlo. Per me è una conquista poter ammettere candidamente che mi piace questa effimera sensazione, del tutto antitetica all’idea quasi ascetica che è per me scrivere qualcosa che voglia infrangere l’attenzione altrui. Quando scrivo ad esempio non mi lavo molto.

Credo comunque che il seguito di Six Pack partirà dalla distruzione dello specchio. Ma se condizionato da un ipotetico successo riuscissi ad avere la folle presunzione di concepire un sequel, infilerei sicuramente il No da qualche parte nel titolo. Sono sanamente autodistruttivo.


La regola del fare sesso almeno una volta ogni due settimane si deve applicare anche agli uomini sposati?
Sicuramente se le  mogli osserveranno la tabella devono accettare di vivere a fianco di un uomo che,  per i due giorni seguenti all’espletamento, avrà l’espressione da ebete. E’ comunque difficile rispondere a questa domanda, perché sono ancora troppo giovane. Ci sto ancora pensando. Non vorrei sembrare presuntuoso. Il mio protagonista ha comunque le dita troppo grosse e callose per mettere l’anello.


Cosa può sconfiggere un Alfaman, la kriptonite o la pubalgia?
Se stesso o meglio un’altra persona. Solo in lui può appassire un amore così spirituale per i suoi muscoli. E dall’alto di quasi 43 anni vissuti a sbirciare i fatti epocali delle vite altrui e un po’ anche la mia, solo per amore di un’altra persona.


Nel libro, anche se in altre interviste cerchi di negarlo, ci sono molti riferimenti autobiografici o a fatti e persone realmente esistenti, perché non parli mai di me?
Perché tu ti sei salvata prima di me. Io ho cercato di risorgere nella stesura del mio metaforico incidente stradale e compiacermi pure nella messa in pratica di un progetto narrativo frutto di un mio cinismo. E’ bello definirsi cinici dopo le sette di sera.

Vedi, giorno tu mi dicesti che ero cinico con me stesso, era un’attenzione da parte tua che però mi ha attratto e ho provato a portare a compimento.  Quindi un po’ fai parte, anche se indirettamente, dell’humus di quel libro.

Fattivamente tu non sei in quel libro perché non hai lo sguardo da cocker delle coetanee di quel mondo.  E poi tu non vai in palestra ne al mattino ne alla sera che mi risulti.

(Ma ti stupirò dicendoti che mi ci sono iscritta per tre mesi, di cui uno l’ho saltato. Ora vado a cercare humus sul dizionario perché non vorrei che significasse concime.)


Se adesso metto su i Cake, cosa ti viene in mente: 
– una corsa sotto la pioggia a Prospect Park 
– carboidrati 
– la bambina

La sfacciataggine con cui dissimulo mentre esco per andare a correre a prospect park sotto l’acquazzone alle 7 del mattino. Jogging-addcited sono stato, anche in vacanza.

 

A chi consiglieresti la tua dieta tonno, pane carasau, fagioli e Philadelphia?
A nessuno, per me ora sarebbe impegnativa quell’ossesione. Ora mangio molto cinese. Quella era una scelta etica e pratica che celebrava la nascita di un nuovo uomo senza più papille gustative e un’estetica antitutto quello che fa stare bene dal punto di vista altrui.


Com’è la donna ideale a letto? E in cucina? E al supermercato? E sul treno?
Quella che non senti sia una donna di regime. Vittima di se stessa nell’idea di essere qualcosa che va bene oppure che non va bene. Difficilmente ti fa scontare i suoi passati.


Cosa cerchi in un aeroporto?
Il bagno, di solito è molto pulito. Mi siedo lì e mentre mi lavo le mani spesso immagino la scena da film che arriva uno da dietro e mi spacca la testa sullo specchio e poi mi mette con la faccia sul cesso. Logicamente ne ho paura e squadro chiunque entri in quel momento.


Come definiresti il tuo look?
Il guscio di un uomo libero, all’apparenza.


E il mio?
Un ricordo dell’ultimo strato che sei stata. Quando ti stufi e cambi per dell’altro, in realtà stai già partorendo la prossima forma da indossare.


Se tu dovessi fondare una religione, quali sarebbero tre dei tuoi dieci comandamenti?
Il primo credo sarebbe: Rispetta il punto di vista altrui.
 

Poi con la forza dei miei leggendari tricipi scolpirei il seguente comandamento: L’unica forma di tempo che esiste è l’urgenza di quando devi espletare un qualsiasi desiderio fisiologico. 

L’altro potrebbe essere: Se hai i capelli, anche se sei un cosiddetto uomo, perché non farteli crescere? 

Il quarto sarebbe quello dittatoriale: Qualsiasi stronzo voglia governare qualcosa ci può provare solo a torso nudo.


L’esserti messo a scrivere invece che diventare una rockstar dipende forse dal fatto che il tuo amplificatore marca Gorilla ce l’ho io a casa da dieci anni? 
Credo che gli astri abbiano deciso che tu mi privassi del Gorilla, per amore dell’ascolto altrui. Ho provato a fare musica, ho troppa fretta espressiva. Mi eccita il rumore, ma la stagione del non so suonare ma metto su il gruppo è superata. Presunzione pura. Forse avrei pure insistito e per come vanno le cose magari facevo pure il cd. Meglio così per tutti noi. Citando  Elio "Suona male da Dio,/Scrive male da Dio" (chissà)


Qualcuno ha scritto questa recensione:

Questo è un libro che ama le donne. La figlia del Grassone, l’anoressica, la muscolare, le donne con gli occhi azzurri, le ragazze della reception, le stagiste, la fidanzata, ma soprattutto la mamma.
Questa mamma che sussurra la buonanotte in spagnolo a un bambino un po’ timido, abbracciato a lei nel lettone. La mamma che compra le cose buone in rosticceria…

Secondo te questa persona ha un figlio maschio?
Direi proprio di sì i maschi vanno abbracciati, seppure segretamente. Lo dico alle neo-mamme e anche alle neo-fidanzate.


Per finire, l’idea che risalta nel tuo libro è che si possono avere i muscoli ma anche il cervello. A quando un romanzo sull’intelligenza delle bionde?
Il cervello è un organo sopravvalutato, direi più che altro "si possono avere muscoli e anche una specie di spiritualità". Mai un libro sulle bionde o sulle  nere, sarebbe discriminante in tutti i modi.  E peggio ancora, potrebbe coincidere con il libro che la Santanché non ha mai fatto.

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  1. sixpack commented:

    bello, mi piaccio.

    g

  2. severine commented:

    ti ho messo anche su anobii.

  3. sixpack commented:

    grazie mille…ho visto ora

    !

    g

  4. pbeneforti commented:

    io non avevo mai sentito rammentare né sixpack né l’autore. è grave?

  5. severine commented:

    no, no, sta molto bene.

  6. utente anonimo commented:

    intervista ombelicale. Essendo l’ombelico il centro dei sei pacchetti addominali, le risposte sono addominali. Ecco, secondo me il libro è sorprendete (lo consiglio, l’ho consigliato), è un esordio originale e ha un punto di vista nuovo, tagliente, anche spiazzante e teso..però ha qualcosa che lo rallenta…lo inviluppa…forse voleva essere un libro scritto “di pancia” ma è risultato “di addominali”.

    Le ripetizioni da panca, verso la ‘perfezione ma anche verso l’ossessione..Se la forma costruita del “pack” la sia applica alla scrittura, si raggiunge un risultato di forma letteraria? o si fa un libro che è un romanzo “molto in forma”? Un saluto ( anche a Gianni).

  7. severine commented:

    Io non faccio quasi mai gli addominali, ma penso che sulla panca (o sulla bici) i pensieri ti escano un po’ controllati, come i respiri.

    Se poi l’autore passando di qua si degnasse di dire la sua… 🙂

  8. sixpack commented:

    cioa ….sto passando di qui. ciao save e ciao mario. mi paice che è scritto di addominali, qualcosa che mi avev idettoa lla fnac, in relazione alla rece si sole.

    coem ho già detto , sono lo stalker di me stesso. mi paice leggere del mio libro. è uan sensazione imponente.

    grazie

    g