Posted marzo 18, 2009 by
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Bambineide

Mamma: Adesso ti insegno l’alfabeto farfallino.
Bambino: Mh.
Mamma: Si fa così, tu mi dici una parola e io te la traduco.
Bambino: Mh.
Mamma: Per esempio "Bambino" si dice "bafambifinofo".
Bambino: (ride)
Mamma: E vuoi sapere come si dice "piede"? "Pifiefedefe".
Bambino e Mamma: (ridono insieme)
Mamma: Dai, adesso dimmi tu una parolina.
Bambino: Mh.
Mamma: Una parola, dimmi una parola! Che parola vorresti sentire tradotta in alfabeto farfallino?
Bambino: Ufufu.

Posted febbraio 2, 2009 by
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Da qualche giorno ho come l’impressione che sia tornata a trovarci. All’inizio non ci ho fatto caso, poi ha cominciato a risuonarmi in testa quella canzone… Lo sai che i cadaveri sono alti alti alti.

Posted gennaio 2, 2009 by
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Duemilanuove idee

La Natura è perfetta. La Natura non sbaglia mai. La Natura sa di cosa hanno bisogno le sue creature. Tutti i grandi designer, presenti e futuri, si sono ispirati alla Natura e non solo per il merdolino di Alessi.
E’ notte. Utimamente vado a letto un po’ tardi perché me ne sto attaccata al computer a cercare di comprare abiti da sposa degli anni quaranta, o vecchie valigie usate. Quando mi decido a staccare spengo tutte le luci al piano di sotto, salgo la scala tastando i gradini e alla fioca luce della lampadina antibuio (ho controllato si chiama così, ma non è tautologico?) mi infilo la camicia da notte. Di solito, quando sto per sedermi sul letto, il gatto miagola. Vuol dire Ehi, sono qui, mi hai visto vero? Non vorrai mica appiattirmi come uno scendiletto sotto al tuo rinomato fondoschiena? E infatti lo evito, a volte agevolmente, altre rischiando il colpo della strega, ma lo stratagemma messo a punto da Nostra Signora Natura funziona perfettamente.
Ora vorrei dire ai signori della ditta Meliconi Spa, solitamente attenti a questo genere di cose, perché non applicare una simile tecnologia anche ai telecomandi della TV, del DVD, del TVTB eccetera? Dovrebbe essere così: il telecomando giace sul divano, seminascosto tra due cuscini, e quando sente avvicinarsi pericolosamente le vostre terga si mette a miagolare. Sensori di variazione del calore? Microchip a memoria olfattiva? Chennesò, a quello dovete pensare voi, io già vi regalo l’idea.

Nota per lo sviluppatore: ho scritto miagolare, non suonare allarme o suoneria del topozorro, e non a caso. Se uno ha un ospite che si sta per sedere inopinatamente sul divano, i casi sono due: o l’ospite sente una qualsiasi suoneria e pensa Toh, sta suonando il cellulare del tizio di fianco a me, e si siede; oppure sente miagolare e francamente credo di poter dire che tutti sanno cos’è un gatto e la maggior parte di loro preferisce evitare di ritrovarsi delle unghie infilate nelle chiappe. Perciò, signor sviuppatore, faccia bene i suoi conti.

Posted dicembre 31, 2008 by
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I Fori del Male

Ovvero, quando il poeta sta montando un mobiletto dell’ikea e scopre che un paio di buchi non combaciano coi rispettivi tasselli.
D’altro canto, il nome stesso dell’oggetto potrebbe far pensare a un’imprecazione.

Posted dicembre 11, 2008 by
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La donna mobile

Mamma!

Posted dicembre 7, 2008 by
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Cosa farò da grande

Il paroliere

Il copywriter

Posted dicembre 4, 2008 by
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La sindrome di Stockholm

Sono stata rapita parecchi anni fa. Da allora vivo con i miei carcerieri, dei quali, col tempo, ho anche imparato i nomi. Si chiamano Lack, Ädel e Billy. Poi c’è una donna di nome Bjursta, ma lei viene solo un giorno la settimana, parla con gli altri tre in una lingua che non conosco, piena di A col pallino sopra e di O barrate, e se ne va via.
Vivo, se questo si può chiamare vivere, in venticinque metri quadri dove però lo spazio è ottimizzato al massimo, grazie a soluzioni modulari dal design accessibile a tutti. Il cibo è abbastanza buono, ma non molto vario; di solito mangio polpettine di carne, condite con una specie di marmellata bordeaux, mentre la domenica ho diritto a un supplemento di aringhe marinate.
Insomma ho un problema, ho una casa e non riesco a smettere di arredarla. Mi sembra sempre che manchi qualcosa, che qualcosa possa essere spostato perché sta meglio di qua che di là. Che potrei comprare qualcosa che magari adesso non è che mi serve davvero, ma sulle riviste d’arredamento lo vedo sempre, quindi prima o poi anch’io troverò un posto dove collocarlo. E questo qualcosa è scritto con una O barrata e una A col pallino.
E poi c’è la camera di Bambino, dove manca sempre un lettino allungabile o con la sponda removibile. E poi la mansarda, mi ero quasi dimenticata della mansarda anche se ci dormo tutte le notti, ma ora devo proprio arredarla perché insomma questi mobili sono lì da dieci anni e non li ho veramente scelti io, li ho un po’ recuperati e si vede.
Ho bisogno di mensole, di scatole, di cornici e di specchi, ma anche di cuscini, di una tenda per la porta che va sul terrazzo, di un pensile in più per la cucina. Passo le ore su un sito che ti insegna a trasformare un comodino in una poltrona e un porta cd in uno scolapiatti e non ho ancora trovato un modo intelligente di sfruttare un cavolo di scaffale rosso, che appena passata la cassa già non mi piaceva più.
L’unica cosa che sono riuscita a trasformare è stato un vassoio per la colazione a letto (chi mai farà più colazione a letto? Ma tanto non mi è mai piaciuto mangiare sdraiata): l’ho messo sulla scrivania e ci ho piazzato sopra la stampante. Non è neanche male come soluzione salvaspazio, e anzi, adesso che ci penso gliela manderei pure agli hacker del negozio svedese. Se non fosse che il vassoio l’ho comprato da Cargo.

Posted dicembre 2, 2008 by
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Prendere il ferro

Non è una cura contro l’aids, è una cosa che ho scritto di là.

Posted novembre 20, 2008 by
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Parole crociate

Si parlava di questa
 

e la mia art buyer di fiducia mi ha segnalato quest’altra.

Cosa penso della campagna l’ho già detto qua e . In due parole è troppo pulita, troppo fashion per affrontare correttamente il tema della violenza sulle donne, mi sembra più la locandina del sequel di American Beauty.

Posted novembre 12, 2008 by
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Blog’s blood