Posted aprile 2, 2007 by

Mettiamo le cose in chiaro

Magari fate fatica a leggere sul blog tutto nero, oppure siete timidi e non avete abbastanza confidenza per commentare di là. In ogni caso io non è che posso passare la mia vita a scrivere sia qui che là, perciò beccatevi in differita il primo dei post ecologici (cioé riciclati).

In difesa della Famiglia Tradizionale

Mi pare che il lieto evento denominato Family Day (perché poi in inglese?) sia programmato per il 12 maggio (festa della mamma, mese della Madonna, tempismo perfetto). Mi pare anche che l’iniziativa abbia raccolto la completa adesione di molte organizzazioni omosessuali, pronte a trasformalo in un Family Gay se necessario, per dimostrare che pure loro tengono (alla) famiglia.
Trattandosi, come da titolo, di scendere in piazza per difendere la famiglia tradizionale (sul difenderla da cosa aprirei un dibattito a parte), ho cercato (anche se era superfluo, sono io che ho bisogno di essere letterale) il significato della parola tradizione.

Tradizione: s. f. – la trasmissione del patrimonio culturale delle generazioni passate eccetera.

E chi meglio di tutti rappresenta la generazione passata, che più passata non si può, perché se siete creazionisti non c’era nessun altro prima? La famiglia 1.0, cioé Adamo, Eva e i loro pargoli, Caino e Abele (le scritture non lasciano intendere se i due fossero gemelli, ma io sarei propensa a credere di sì, visto che il frutto della cosiddetta conoscenza carnale – che fa rima con bene e male, perché Dio intanto aveva creato il Cockney -, cioé la mela, da cui ha avuto origine l’ormai inflazionata locuzione Mela dai?, pare l’abbiano mangiato una volta sola e che, dopo che a Eva è stato detto “D’ora in poi partorirai con dolore” mica sarà stata cretina a riprovarci subito).
Dunque abbiamo qui un bell’esempio di famiglia tradizionale da difendere.
Per quanto si potrebbe forse parlare di matrimonio combinato perché il libero arbitrio c’era, ma Dio non aveva mica sottoposto ad Adamo l’album di figurine di Lele Mora perché si scegliesse la sua valletta ideale, no, c’era Eva e quello passava il convento, ma soprassediamo.
Diamo per scontato che l’opinione Non me lo/la farei nemmeno se fosse l’unico/a uomo/donna sulla terra non fosse ancora stata coniata e che i due si piacessero almeno un po’, o che gli ormoni, nuovi di zecca, funzionassero bene, “Auguri e figli maschi!” disse Dio, soddisfatto del proprio bricolage, e figli maschi furono.
Per quanto l’educazione dei figli non è che fosse proprio motivo di orgoglio per papà Adamo e mamma Eva, e infatti Caino e Abele non andavano esattamente d’accordo.
Per quanto, se siete sempre gli stessi creazionisti di prima e avete una vaga idea di come si fanno i bambini (e ce l’avete, visto che poi vi accanite così tanto sul fatto che le coppie omosessuali non possono procreare, ma io dico, se trovassero un modo naturale di procreare poi vi incazzereste ancora di più, no?) capirete anche che se c’erano tre uomini e una sola donna, la si può girare come si vuole, ma la donna resta sempre quella e qualcuno doveva pur contrastarla la teoria dell’evoluzione, se no poi tutti avrebbero dovuto dare ragione a Darwin, compreso il Papa; e allora dai, solo per questa volta si può fare, anche tra parenti stretti. Famiglia tradizionale.
Io poi non sono mica contraria, solo non capisco: se mi sposo in comune il Papa è contento? E se mi sposo in chiesa e poi prendo la pillola perché non voglio altri figli? (Che se continuiamo a spulciare le già citate scritture noteremo che quelle che si chiamano come me fanno figli anche in età da Tena Lady)
Io non sono contraria. Però sono coerente: se scendo in piazza per difendere la famiglia tradizionale, vorrei difenderla da tutte le cose che la insidiano e il divorzio è una di quelle. E’ così che approfittando della gentile ospitalità e maggiore visibilità concessami su quell’altro blog butterei lì una propostina di legge, magari un filo retroattiva, alternativa a quella per i diritti dei conviventi.
Dunque: i conviventi si attacchino al tram; ci si sposa e basta (va bene anche in comune, se no si aspetta troppo); non si divorzia più, neanche dai serial killer, e soprattutto, tutti quelli già divorziati devono per legge tornare con la ex moglie.

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  1. Zu commented:

    Oooh, meno male che l’hai riproposto qui. Son talmente rincoglionito (saranno i troppi anni vicino al monitor, o i troppi anni e basta) che ricordavo vagamente di aver letto un pezzo puntuto sull’argomento, ma non sapevo più se me l’ero sognato (il guaio di leggere con gli aggregatori: tutto si mischia ancor più nella memoria). Ora però mi faccio un tatuaggio di promemoria, altrimenti me ne dimentico di nuovo.

  2. mariodesantiss commented:

    il marketing della Chiesa Cattolica è impegnato in un proselitismo che non ha nulla a che fare con la fede, ma molto con il potere. E’ in atto un tentativo di crare in Italia una sorta di Stato-Banca- Stato-riserva indiana. L’Italia starebbe alla religione cone la Svizzera sta al mondo della Finanza Internazionale.

    Infatti non è la “Chiesa” che condanna i DICO 8altrimenti avrebbe fatto scendere in piazza i preti in Germania o in Gran Bretagna. Una manifestazione dei conservatorti c’è stata in Spagna ma la Chiesa locale non era impegnata direttamente. come mai? si sta cercando di creare una rocacforte da cui ripartire per la sfida di religioni che secondo alcuni potrebbe dominare la storia del XXI secolo (dopo quella delle ideologia del XX).

    io più ottimisticamente mi auguro che si aggiorni il vecchio slogan el ’77: una sc****ta vi seppellirà. ovvero, il desiderio è un motore disgregante e potrebbe fare il gioco della libertà e del progresso. Chissà..