Posted ottobre 20, 2005 by


       LA PARABOLA DEL
  LAVORATORE PRECARIO.
                              
                                  —-


Nel centro di una grande città, capitale di una nazione
il cui debito pubblico superava di gran lunga il
prodotto interno lordo, un uomo svolgeva onestamente
la sua attività lavorativa consistente nello stare
immobile per ore travestito da faraone egizio.

La sua retribuzione mensile poteva variare col variare
delle stagioni e sfortunatamente il suo contratto non
prevedeva ferie o indennità di malattia. Ciononostante
quel lavoro gli garantiva un’ottima visibilità sul
mercato (nella cui piazza egli lavorava).

Una mattina, mentre era nel pieno svolgimento delle
proprie mansioni, gli accadde di veder passare una
giovane donna molto bella e che lei gli rivolgesse uno
sguardo. Da allora la bella donna prese a passare di lì
ogni giorno lavorativo in un orario variabile ma
compreso tra le 8:40 e le 8:53.

Il lavoratore imparò presto a indovinare l’umore di lei
basandosi sull’intensità e la durata dell’occhiata
quotidiana e all’apparenza distratta che la donna non
mancava di rivolgergli. Si applicò talmente a cercare di
decifrare pensieri e sentimenti di lei che alla fine se ne
scoprì innamorato.

Non poté farci niente. Lui era lì, immobilizzato dal
dovere, e lei non mostrava la minima intenzione a
fermarsi per scambiare due parole.
Finché un lunedì lei
non passò. Nemmeno il martedì e così via per i giorni,
le settimane, i mesi successivi.

La morale è che sarebbe meglio non intrattenere
legami sentimentali sul luogo di lavoro.

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  • Author: severine
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  1. pbeneforti commented:

    orpo, pensavo che la morale fosse “non bisogna evitare i rapporti sentimentali sul luogo di lavoro”

    😉

  2. manuelcalavera commented:

    ti sei fatta (un?) moralista, ultimamente.

  3. severine commented:

    mortalista

    e pure neo-con (ma nel senso francese del termine)

  4. manuelcalavera commented:

    bella donnina, nel senso metasessuale del termine.

  5. severine commented:

    Ti piace? Si chiama Emma P (come Melissa, ma più anziana).

  6. manuelcalavera commented:

    la nonna paterna?

  7. manuelcalavera commented:

    ah, le quote rosa.

  8. starfix commented:

    però, anche lei, che modi! gettare il sasso e nascondere la mano… Per di più con uno che fa un lavoraccio simile. Morale positiva: lei lo ha trasformato in una statua di sale, e il rendimento sul lavoro ci ha guadagnato

  9. postsileno commented:

    …e se la morale fosse – non ci si deve mettere in piazza quando non si è completamente disponibili?

  10. utente anonimo commented:

    bene.

    pmb

  11. utente anonimo commented:

    L’ambientazione a piazza navona è vagamente inquietante

  12. diamonds commented:

    le tue parabole moderne&aramaiche mi sembrano le risposte alle “piccole preghiere per..” di Palaniuck

  13. utente anonimo commented:

    Mia cara, che delizia!

    Tigro

  14. utente anonimo commented:

    non so perchè ma a me ricoda tanto norman girotondo 🙂

    baci maz

  15. severine commented:

    e suo figlio, Norman Girotondino 🙂

  16. kabirbaby commented:

    mi auguro almeno che la retribuzione del tapino fosse faraonica.

    mi permetto inoltre di suggerire una seconda morale: il gioco degli sguardi è bello quando dura poco.