Bret Easton Ellis intervista me a proposito del suo ultimo libro, Lunar Park.
BEE: Allora? Eh? Com’è?
ME: Uhm… carino.
BEE: Tutto qui? Solo… carino?
ME: Molto ben scritto. Come sempre del resto.
BEE: Ho capito, non è giornata.
Si alza con le mani nelle tasche della giacca Armani e tira fuori delle pasticche. Le osserva, soffia via un po’ di peli e le ingoia. Si risiede.
ME: Ora va meglio?
BEE: Immagino di sì.
ME: Lasciami spiegare, non è che voglia sminuire il tuo ultimo lavoro, che peraltro attendevo con impazienza.
BEE: Ma?
Si strizza un contagocce pieno di liquido trasparente sotto la lingua.
ME: Ma ci sono delle cose che non mi hanno convinta. Prima di leggerlo pensavo che fosse il classico libro tappabuchi, per rispettare una scadenza contrattuale. A un terzo del libro mi sono dovuta ricredere e ho pensato: che genio, ha trovato il modo di scrivere una delle sue storie, ma senza ripetersi, perché stavolta è lui il protagonista.
BEE: E poi?
ME: E poi arriva Stephen King e manda tutto in vacca.
Sta trafficando con un blister contenente pillole rosa. Se ne spara una mitragliata in bocca e le mastica tenendo gli occhi bassi.
BEE: Se non ti piace Stephen King non è colpa mia.
ME: E se mi piacesse comprerei i suoi libri. Andiamo, cosa c’entrano le case infestate, i pupazzi posseduti, i fantasmi e le maledizioni con te? Tu sei il vate dell’horror vacui, che bisogno hai di farmi vedere gli scheletri in salotto?
Altro blister, altra raffica di pillole.
BEE: Ok, ho capito, ma non c’è solo quello.
ME: No, infatti. Il resto mi piace. Anzi, stavolta sei stato anche più ironico del solito. E mi è piaciuto come hai giocato con la parola…
BEE: Zitta! Ci sarà pur qualcuno che lo vuole ancora leggere nonostante te.
ME: Hai ragione, scusa.
Si osserva attentamente i mocassini Prada, poi sfrega con l’indice come a voler togliere una macchia che non c’è. Intanto con l’atra mano si infila in bocca un paio di pasticche che non faccio in tempo a riconoscere.
ME: Sai cosa avrei evitato?
BEE (rassegnato): Sentiamo.
ME: Avrei lasciato perdere quella frase dove ribadisci che è tutto vero. Ottieni proprio l’effetto contrario. Uno arriva lì convinto di leggere una biografia e quella frase gli fa pensare vuol dire che sto per leggere delle tavanate che non stanno né in cielo né in terra. E smette di crederci all’istante. E fa bene, visto che poi le tavanate ci sono davvero.
BEE: Però ti ha fatto paura.
ME: Molta. Ma io non sono un campione attendibile, mi fa paura anche l’Esorciccio.
BEE: Insomma, cosa ti aspettavi? Glamorama Reloaded? Pakistan Psycho?
Una sola, grande, pillola gli sparisce direttamente in gola.
ME (ridendo col naso): Guarda che Pakistan Psycho non sarebbe mica stata un’idea scema.
BEE: Cretina.
ME: Comunque, se ti può consolare, hai avuto un ottimo traduttore. Non come Glamorama, dove la gente si salutava con ehi, cosa stai facendo? e la Vespa di Victor non era un diesel.
BEE: Miii, te lo sei letta pure in inglese?
ME: Solo il primo capitolo. Lo sai che ero posseduta.
BEE: Ho giusto qui un contributo. (diapositiva)
ME: Vabbé, quello era un gioco.
BEE: Sì, ma la prossima volta scrivilo tu, visto che sei così brava.
ME: No, dai, scrivilo tu che sei il più grande-giovane-post-minimalista-vivente, ma lascia perdere i vecchi appunti e i racconti che scrivevi al liceo. Che ormai hai passato i quaranta.
Nel corso dell’intervista l’Autore ha assunto in quantità variabile Borocillina, Fiori di Bach (Star of Bethlehem, Walnut, Scleranthus), Zigulì gusto lampone e yogurt, Acutil Fosforo, Pasticche del Re Sole alla malva e una pillola abortiva.
Posted ottobre 24, 2005 by severine
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rotfl.
cfr. manganelli, “Le interviste impossibili”?
Bret Easton Ellis intervista me a proposito del suo ultimo libro, Lunar Park.
BEE: Allora? Eh? Com’è?
ME: Uhm… non l’ho letto e a sentire Severine ho fatto bene.
BEE: …
Dici che possa scriverci un post?
Ciao, P. 😉
Che la critichintervista sia meglio del romanzo? Probabilmente più divertente.
Io leggerò anche questo, ma non nascondo che adesso sono lievemente preoccupata per le tavanate, e in particolare per i pagliacci posseduti. Saranno quei mischioni bioillogici.
Attenzione, non ho detto di non leggerlo (pagliacci?), dico solo che non è quello che ci si aspettava da lui.
Sì, s’è capito.
Ehm: pupazzi (io me li sono figurati all’istante come pupazzi-pagliacci).
Aridatece le valda.
In effetti in copertina c’è un pupazzo-pagliaccio. Mai che leggano i libri questi grafici.
(o, a scelta, mai che si spendano due euro in più per fare una foto ad hoc, piuttosto che usare le solite foto d’archivio)
Ma te pensa. No, perché io il libro ancora non l’ho visto.
chi ci va stasera a vedere BBE?
ehm, BEE
è stasera?
non me l’ha detto quando mi ha intervistato
io ci sarei (gli porto anche le Valda)
poi mi spieghi come hai tradotto tavanate in inglese.
PS ma allora sei acida sempre!
che ci va a fare?
La finzione è sempre meglio della realtà.
(l’Esorciccio è un colpo basso)
signor Calavera, ma tavanate non è già in inglese (pron: tevanéit)?
Rock’n’Roll
cara severine, non la leggo l’intervista, mi hai già fregato una volta. %-)
questa sera ci vediamo nella regione di torino?
Penso proprio di sì.
Quando ti avrei fregato? 🙂
mi dicono stasera 18.30 feltrinelli piemonte.
Grazie. Io sarò quella con le pastiglie Valda.
mi fregasti con windows of the world, cassandomelo prima che lo leggessi.
io sarò quello con un caricatore nokia nello zaino.
mmh, che sia la volta buona… (io sarò quello con le charms)
antonio bois
Allora l’appuntamento è davanti allo scaffale cd, alla F di Fleshtones.
Avy, con WotW ti ho solo fatto un favore 🙂
eh, bon, voi beati: io sono 300 km altrove (lo segnalavo per gli interessati, non perché pensassi di andarci – sigh).
Ecco. Adesso ci hai rattristati tutti.
a proposito di fleshtones: tu che sai tutto delle reclame, sai chi ha fatto quella cover di merda del film esso?
mr boys non esiste. è ufficiale.
in Toscana BEE non viene, ci scommetto. L’itaglia degli incontri letterari finisce a Bologna (con una propaggine a Roma, talvolta). 🙁
fuori i numeri
imaginary bois 🙂
maz, non so se ti riferisci a questo:
Esso Energy E-Diesel
Jingle originale per Esso
brano prodotto da “Vetriolo Wonder Sound”
una vecchia conoscenza, insomma.
no no, io esisto, eccome! ma voi dove eravate? penultima fila a sinistra, seduti? (no, perché io ero in piedi, ai limiti dell’asfissia, nella folla, dietro).
(è stata divertente, la presentazione, vero?)
antonio bois
adesso sarei curiosa di vedere chi c’era in penultima fila 🙂
n.b. ho letto il tuo commento un attimo dopo aver postato “Patrick Bateman does not exist…” – sei inquietante
Di Bret Easton Ellis ho letto solo “Less than Zero”, quando ero ragazzino.
Non mi ha lasciato molto.. in effetti raccontava “un grande vuoto”.
Le nevrosi di una certa generazione di rampanti. Non mi sorprende di leggere ora di quanto scrittore e personaggi narrati a volte si possano sovrapporre, pastigliette comprese.
Un sorriso
Pablo
se l’ha fatta la vetriolo strano che invece di american beat non abbiano plagiato ff-f-f-f-ff-fascination. kiz maz
eh, cativeria!
vengo a sapere da fonti bene informate che molti non hanno incontrato molti – e se li hanno incontrati non li hanno riconosciuti 😉
vedi? avresti potuto dire che c’eri anche tu.
ehi, anch’io adoro farmi intervistare degli scrittori che leggo! 🙂
ciao!!
http://albertogiorgi.blogs.com/chiaroscuro/2005/09/esclusivo.html
Migliore recensione ever.
E anche premio per la pazienza ad aver sopportato la coda e salire la scala per giungere al Suo cospetto.
ma io mica c’ero! eh. quasi 300 km, voglio dire! breteston non è un valido pretesto.
Severgnine!
Sei un genio. Devo rivedere il mio approccio critico alla letteratura.
Tigro
(se mai ne avessi uno, s’intende)
Sempre Tigro
quando ha detto “miiiii”, aveva preso il Viagra?..
No, ma per dovere di cronaca vi comunico che la miscela di Fiori di Bach citata serve a curare il pentimento.
mi tengo da parte tutto bee per la terza età, qualora vi giunga. però, o arguta, m’hai invogliato a vedere l’Esorciccio. anzi, a esser sincera un po’ di voglia l’ho sempre avuta, ma non mi osavo. tu me l’hai sdoganato. a presto, Arguta Sdoganatrice di Esorcicci che non sei altro.